Recensione Taylor of Old Bond Street crema da barba Noce di Cocco e Aftershave Bay Rum

Eccoci di nuovo qui per l’appuntamento fisso della mia recensione sui prodotti utilizzati nei video.
Un giugno così caldo non l’ho mai sentito in vita mia e l’esigenza di radermi in una maniera fresca o estiva si fa sempre più prepotente, fare un viaggio verso i Caraibi soddisferebbe le mie necessità e allora cosa mi può servire per soddisfare questo mio desiderio?
Come consuetudine apro il mio armadietto, dove conservo gelosamente tutte le mie creme,saponi, rasoo, pennelli e l’ occhio cade subito sulla Taylor alla noce di cocco.
La scelta della crema è stata facile e indolore, ma è il momento di scegliere anche un dopobarba e quale aftershave migliore del Taylor Bay rum poteva rispondere alla mia richiesta?!
Iniziamo adesso parlando della crema Taylor alla noce di cocco analizzandola in ogni sua caratteristica e raccontando un po’ della storia di casa Taylor of Old Bond Street, per poi passare ad analizzare il nostro dopobarba.
Taylor of Old Bond Street è stata fondata nel 1854 durante il Regno della Regina Vittoria, da Jeremiah Taylor, ed è ancora oggi è uno dei più celebri “barber Shop” londinesi.

CREMA DA BARBA NOCE DI COCCO
Raccontata un po’ di storia passiamo ora alle sue caratteristiche e al mio parere personale.
Non so se tu abbia mai provato questo sapone con questa buonissima e particolarissima profumazione ma a me ricorda molto il cioccolatino Bounty.
Appena aperta la ciotola, noto che la crema purtroppo per il gran caldo non è molto solida come appare in inverno (ma questo non cambia la qualità del sapone), percepisco subito quella profumazione classica del cocco fresco appena aperto e quasi anche l’odore del latte presente al suo interno.
Da una scala da 1 a 10 la sua profumazione, per me, arriva a un buon 7.5, risultando abbastanza persistente e molto raffinata.
Se dai un’occhiata al mio video potrai notare che il montaggio in ciotola di questa crema non mi è venuto del tutto bene (ho sbagliato la quantità di crema e di acqua; questo purtroppo può succedere e nel caso ti capitasse ti basterà aggiungere crema a quella che hai già montato).
Nonostante il montaggio non ottimale, mi ha comunque garantito un efficace protezione e scorrevolezza nonostante abbia usato il rasoio shavette Shibumi armato di Feather gialla.
Conclusa la sbarbata mi sono dato una risciacquata con acqua calda asportando ogni residuo di crema ed il risultato finale è quello di un viso tonico ed elastico, che fondamentalmente tutti gli amanti della rasatura tradizionale cercano.

BAY RUM AFTERSHAVE
Arriva così il momento più atteso che è quello del dopobarba Taylor Bay rum, l’originale Bay rum era un singolo prodotto distillato, creato nelle isole Vergini. Tradizionalmente gli isolani usavano un olio ricavato dalle foglie dell’albero di alloro come trattamento rinfrescante per dolori, per alleviare il calore e massaggiare la pelle e il cuoio capelluto; ed iniziarono così a mescolare l’olio con Rum ed acqua.
Era popolare in tutti i Caraibi e in America ma è stato diffuso in Europa solo dopo la creazione di un doppio rum distillato. La fragranza è diventata più sofisticata grazie all’aggiunta di olio di agrumi e spezie come il chiodo di garofano, il cardamomo e la cannella. Ed è così che il Bay rum è diventato un punto di riferimento per la cura del corpo e come aftershave presente negli armadietti dei barbieri.
Se ancora non conosci la profumazione di Taylor Bay rum, te la descrivo in poche parole: una profumazione caratterizzata da rum, chiodi di garofano, alloro, cannella.
Dopo l’uso la sensazione è stata di una sbarbata conclusa con freschezza e sollievo, regalandomi una profumazione più naturale, rispetto ad altri Bay rum provati, ma accentuata dal chiodo di garofano che non è spiccato e non sovrasta le altre fragranze al suo interno.
Un’ altra osservazione che faccio su questo aftershave è che la sua forza alcolica olfattiva non è esagerata!

SHAVETTE SHIBUMI
Per questa rasatura ho deciso di usare: SHIBUMI.
Nome particolare giapponese entrato in uso durante il Periodo Edo per indicare il concetto estetico di bellezza che siamo soliti associare alla semplicità di un giardino Zen o alle forme armoniose di un manufatto particolarmente essenziale ed elegante, e questo non poteva che essere il termine più giusto per questo rasoio shavette.
Appena ho avuto tra le mani questo rasoio ho notato subito la bellezza della confezione nella quale viene venduto; molto curata sia nella grafica che nel materiale, facendomi assaporare il Giappone nella sua tradizione e marzialità grazie all’immagine del guerriero che con fierezza tiene tra le mani la sua katana.
Il packaging potrebbe essere un dettaglio trascurabile per molti ma non per me, da esso si capisce quanta cura c’è dietro a questo prodotto.
Analizziamo ora il rasoio nel suo materiale, nella sua struttura e nel suo lavoro.
Si capisce subito che la sua fattura non è per nulla scontata; ha un buon peso e presenta una curvatura come quello dei kamisori tradizionali giapponesi. Il particolare che mi ha colpito di più è stato il rivestimento del manico simile a quello che si faceva sui kamisori per evitare lo scivolamento del rasoio e che nello stesso tempo fornisce un grip maggiore facendo quasi diventare il rasoio un tutt’uno con la nostra mano.

Il teflon con il quale è rivestito lo rende molto scorrevole favorendo una protezione dall’acqua e dalla ruggine; inoltre questo rivestimento aiuta anche l ‘inserimento “a baionetta” del carrello porta lama evitando così il sollevamento della lametta.

Per quanto riguarda il carrello porta lama devo dire che di rasoi con questa concezione ne ho visti molti, ma avevano quasi tutti un grandissimo difetto cioè i ganci nei quali si va a bloccare la lametta risultavano troppo aperti o troppo chiusi rendendo difficile l’inserimento della lama; lo Shibumi invece risulta perfetto anche su questo problema, i pin ed i gancetti riescono a trattenere in modo impeccabile la lama facendo sì che essa non venga minimamente spostata durante la fase d’inserimento del carrello nel rasoio.

Questo shavette ha una forma leggermente curva che riprende, come già detto, la caratteristica del kamisori  e nello stesso tempo aumenta l’ergonomicità del rasoio.

A mio parere personale, partendo da una barba di quattro giorni, ho deciso di utilizzare una bella Feather gialla (non ti nascondo che la paura del taglio chirurgico stava girando nella mia testa).

Appena impugnato, lo Shibumi, mi ha fatto sentire a mio agio; ogni passata era come una spennellata senza difficoltà o inceppamenti vari.
Arriva il momento del “famoso” contropelo con il quale giudico l’efficienza di ogni rasoio, sia perché il pelo risulta più piccolo e duro da tagliare sia perché di norma si cambia l’angolazione del rasoio comunque, ottimo anche in contropelo; grazie all’assenza del manico sono riuscito a lavorare su tutti gli angoli del mio viso in perfetta comodità.

La scelta ricaduta sulla Feather gialla non è stata proprio la più fortunata; già il rasoio non si sente sul viso quindi, con questa lametta non ti accorgi nemmeno del taglio infatti, qualche taglietto e qualche sgranatura purtroppo me la sono procurata e sai perchè? Mi sono permesso di dare del “TU” allo Shibumi credendo di aver preso subito la mano, ma come tutti i rasoi prima di dargli del “TU” bisogna fare molta pratica.

Tutto sommato la rasatura risulta molto profonda e facile da eseguire in tutte le direzioni anche quelle più scomode che con il mano libera non si riesce a raggiungere.

Cosmoprof di Bologna 2019 mi ha regalato il piacere di essere sbarbato da un barbiere mascherato che ha appunto utilizzato lo Shibumi su di me ed ha operato in maniera molto naturale e comoda sulla mia barba che in alcuni punti ha dei versi diversi e difficili da tagliare. Ed è proprio per questo che lo Shibumi è un ottimo prodotto anche per i professionisti del settore.

Se dovessi rispondere alla domanda: “Me lo consiglieresti anche se sono neofita?” risponderei con un secco e deciso :”SI“.
Facile da usare, pratico, bello ed accattivante, lo rendono perfetto per ogni situazione.

Luca Dinaro