Simpson Noto produttore di pennelli da barba artigianali di gamma alta, ha da poco cambiato la linea delle sue creme da barba, puntando su fragranze molto più complesse e sofisticate.
Questa volta sono qui per parlarti della nuova crema da barba Simpson Bay Rum.
Confezionata in una elegante scatolina bianca e rossa, la nuova crema da barba questa volta abbandona il classico vasetto in alluminio per uno di plastica bianca di capienza maggiore , stiamo parlando di 180 g di crema da barba.
Credo che Simpson abbia fatto un’inversione di rotta e si sia concentrato unicamente su tre fragranze ben definite, in questa recensione posso parlarti soltanto del Bay rum perchè è di mio possesso, a titolo di cronaca le altre due fragranze sono il Lime ed il Sandalwood.
Un dettaglio mi ha subito colpito si sulla ciotola del sapone, esattamente sotto la scritta Bay Rum è riportato in inglese ( stiamo appunto parlando di un produttore Inglese) Ultra Glide Shave Cream , che se non ho tradotto male significherebbe Crema da barba ultra scorrevole.
Logicamente ti starei chiedendo come sia la fragranza di questa crema e vorrai anche sapere se fa il suo lavoro o meno.
Diciamo che la profumazione dichiarata sulla ciotola è quella del Bay Rum, come sai il bay rum di solito negli after shave è composta da Alloro, Cannella, Rum e Chiodi di garofano e qualche spezia, quindi ha un odore abbastanza fresco, dove i chiodi di garofano la fanno da padrone, qui invece abbiamo una struttura olfattiva molto differente sotto alcuni aspetti.
Il produttore dichiara che nel suo bay rum è presente del Bergamotto, Arancio, Noce moscata e Vetiver.
Già leggendo i componenti della struttura olfattiva ci si rende conto che siamo davanti ad una rivisitazione del classico bay rum che solitamente conosciamo, infatti a prima annusata si percepisce il bouquet di Vetiver che risulta sfumato sotto i colpi delle note agrumate ma non del tutto aspre del bergamotto e dell’arancio, la Noce Moscata condisce il tutto facendosi sentire in modo più blando.
Personalmente mi aspettavo l’odore che conosco bene, cioè quello classico e sono rimasto un pochino ditubante, ma poi ho capito che questa crema non vuole essere l’ennesima copia di profumazione ormai già troppo inflazionata, questo è un cambio di stile.
La fragranza non è esageratamente spiccata, se devo dargli un voto che va da 1 a 10 siamo sul 7/5, ma la forza di questa crema sta appunto nella sua scorrevolezza.
Del tutto vegetale questa nuova crema da barba riesce a fare quello che ha dichiarato il produttore, cioè far scorrere bene il rasoio.
A proposito di rasoio, durante il mio test ho voluto utilizzare il nuovo rasoio Switch della Razorock, un rasoio 2 in 1, dall’aspetto simile al Daune ma con la possibilità di utilizzo alternato, infatti basta svitare il dado che si trova sulla parte laterale della testa di sicurezza, svitare il mantico e cambiare le posizioni di questi due pezzi per trasformarlo da uno shavette ad un rasoio di sicurezza.
Leggerissimo, fatto in alluminio, lo switch è veramente qualcosa di affascinante, logicamente per il mio gusto.
L’unico difetto sta nella sua barra di sicurezza, che risulta un po troppo spessa e che in qualche modo sembra proteggerti dal taglio della lametta ,circostanza che trae in inganno quando lo si utilizza in modalità shavette e ti invita a spingere un po di più sul viso.
Altro piccolo neo sta nella porosità quasi impercettibile dell’alluminio che crea una leggera frizione se non si utilizza un buon sapone da barba.
Grazie alla crema da barba Simpson ho potuto effettuare tutti i passaggi senza alcun problema, anzi ti dirò che la pelle dopo la rasatura risultava molto morbida.
Finita la rasatura ho optato per un dopobarba che questa volta conosciamo tutti, sono andato tranquillo e sicuro sul bay rum di casa Taylor, il profumo di chiodi di garofano, spezie e cannella ha chiuso un cerchio di freschezza, eleganza e piacere.
Un prodotto da avere assolutamente nel proprio armadietto anche perchè grazie alla sua particolare fragranza lo si può accostare ad altri tipi di dopobarba, senza che le fragranze vadano in conflitto.
Luca Dinaro